Brasile Nord-Est 2005

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Pipaluce
view post Posted on 15/10/2007, 17:01




Questo è il racconto di un viaggio per me importantissimo fatto qualche anno fa, postato a suo tempo su un forum di amici e adesso ripreso all’ occorrenza.
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“Diversamente da come avevo previsto, mi trovo a scrivere del viaggio dopo averlo terminato. Ciò mi porta a non seguire una corretta linea temporale come si farebbe in un diario di viaggio e a non essere così rigoroso sulla descrizione di luoghi ed avvenimenti. Piuttosto darò maggior spazio a sentimenti e valutazioni”.

Brasile, Parte 1 – L’incubo

“Volare è sicuro… è schiantarsi che è pericoloso”

“Volare è più sicuro che guidare un’ auto…
… è più sicuro che guidare un’ auto a 10.000 metri”

(D. Luttazzi)

Il mio viaggio è stato inizialmente influenzato dagli inconvenienti subiti durante il tragitto di andata.
Alla tenera età di 39 annetti, non avevo mai preso un aereo per paura, paura di star male e non poter scendere, paura di cadere, paura di non sò neanche io che cosa. Dopo un lungo training mentale riesco a crearmi uno "scudo", a convincermi, a pensare positivo... ci siamo... posso farcela! Dai Ermanno (il mio compagno di viaggio), si parte!
La maialaccia impestata sudicia della miseria porca e infame!!! Il mio scudo è andato frantumandosi a poco a poco, lasciandomi come un verme ignudo in balia degli eventi.
Il battesimo è abbastanza positivo e l' aereo vola tranquillamente fino a Lisbona. Da lì in poi l' incubo...
vengono annunciati continuamente ritardi perchè l' aereo ha un guasto e non riescono a ripararlo. La gente si innervosisce e vuole partire a tutti i costi... a me la cosa non piace. Alla fine ci dicono che hanno trovato un altro aereo e che ci faranno partire (trovato?? dove? e di chi?) Prendiamo il pulmino che ci porta dall' altro lato dell' aeroporto, passiamo tutti gli aerei delle compagnie note e ci dirigiamo minacciosamente verso un apparecchio dell' ANGOLA Airlines. Sudo freddo e dico ad Ermanno che lì non ci voglio salire. Il bussino però prosegue, gira dietro l' aereo africano e… lascia palesarsi il magnifico trimotore della... ehm... non c' è scritto niente, nemmeno un adesivo "O’ Neil"… ed è ridotto pure malino... rimpiango quello dell' angola.
Ormai sono sopra, faccio ricorso a tutte le tecniche di rilassamento, visualizzazione positiva, autoipnosi, non do rilevanza ad alcune luci che si spengono da sole, all' allestimento interno che sembra sgretolarsi quando i motori spingono.
Stiamo volando... verso il Brasile... finalmente! L' aereo sembra invece molto stabile e silenzioso.
Stiamo volando... verso il Brasile... un sogno che si avvera, tra sette ore saremo al caldo sani e salvi sulla terraferma.
Stiamo volando... verso... LISBONA!!! Il comandante annuncia che dopo 2 ore e mezzo, stiamo tornando a Lisbona per avaria... AVARIA!!!! AAAAAAAAAARGGGGHHH!!!
Ormai ridotti alla stato di zombie ci portano in un albergo. Ermanno prende un sonnifero. L' adrenalina accumulata non mi fa dormire ma dopo un po' riesco a rilassarmi. Sto chiudendo gli occhi quando il portiere telefona (sono le 3 di notte) per avvertirci che alle 6 ci sveglieranno!?! perchè l' aereo partirà alle 10… grazie!
Ah, dimenticavo, il sonnifero preso da ermanno aveva un efetto collaterale: se non dormi almeno 7 ore puoi perdere la memoria ed infatti era alquanto intontito e non si ricordava per niente alcune cose. Il mio sospetto poi è che l' effetto collaterale sia diventato permanente perchè durante tutto il viaggio non è che sia poi così migliorato.
- Durata del viaggio di andata: 36 orette!!! -


continua...

E chi se ne frega…

La zona da noi visitata è il Nord Est, del quale ho preventivamente selezionato, d’ accordo con Ermanno, le città più tranquille dal punto di vista della sicurezza. D’ altronde dovevamo vedere posti dove, potenzialmente, poter vivere e /o lavorare.
Il nord-est è caratterizzato da un entroterra molto arido che riduce spesso alla fame i suoi abitanti che, se possono, emigrano verso la costa o verso altre zone. Si tratta del famoso Sertao, dove un tempo scorrazzavano i cangaçeiros, banditi le cui gesta, volte a ribellarsi ai grandi proprietari terrieri e ai loro soprusi sul popolo, sono state cantate anche dai nostri Litfiba (vi ricordate? “… bandido del sertao, sole e deserto fanno il samba su di te...” ). Molti locali portano il nome del più famoso di essi, Virgulino (o “Lampiao” come era anche conosciuto), vero mito e leggenda di queste parti, morto in nome della libertà.
Lungo la costa il clima è migliore e consente varie coltivazioni. Le città più sviluppate si trovano qui.
Appena fuori dalle città costiere, si trovano i villaggi di pescatori. I gamberi sembrano essere la principale risorsa e li ritroviamo, onnipresenti, in ogni forma e preparazione, sia nel ristorante di lusso che in spiaggia. Questi villaggi hanno per lo più case spartane e senza infissi ed a noi sembravano inizialmente tutte favelas, frutto del pregiudizio che in varie occasioni ci ha portato a mal interpretare.
La cosa che colpisce e che differisce molto dalle nostre campagne, sono i bambini; dove c’è qualche casa ci sono sempre bambini, che giocano fuori, fanno il bagno nei fiumi, vanno a scuola o aiutano nei lavori.

Le Città
In particolare abbiamo visto Natal, Joao Pessoa e Maceiò, saltando posti famosi ma più pericolosi, come Salvador de Bahia, Recife e Fortaleza. Le città da noi viste si sono rivelate bruttine, con un centro storico tipicamente coloniale ma molto piccolo e per il resto un’ accozzaglia di stili, dalla casa in pietra senza finestre, al mega grattacielo futuristico con piscina e guardiano armato 24h. Le strade sono abbastanza sporche ma “vive”.
Si salvano le zone più turistiche, in genere lungomare, dove si trova più pulizia, bei marciapiedi che costeggiano la spiagga e dove la gente passeggia o fa’ jogging. Fra la spiaggia e i marciapiedi palme da cocco e molti chioschi dove mangiare, bere e ripararsi dal sole.
La migliore di tutte in tal senso è Joao Pessoa, la più pulita e quella con gente più tranquilla e soprattutto civile. In questa città siamo rimasti più volte colpiti proprio dalla civiltà e cortesia dei suoi abitanti. E’ d’ uso comune ad esempio che sull’ autobus, chi è a sedere, prenda le buste o i pacchi di chi è in piedi. E’ successo anche a noi quando un bambino voleva prendere le buste di ermanno ma lui si è rifiutato non fidandosi. Poi la madre ha fatto il cazziatone al bambino perché non aveva aiutato Ermanno. A proposito, gli autobus vanno velocissimi e rimanere incolumi è un' impresa, noi siamo giunti alla conclusione che in Brasile, la selezione naturale si compia tramite questi mezzi.
E’ anche una delle città con più alberi al mondo. Qui il turismo è prettamente brasilero e gli stranieri sono pochissimi. Il mare non è niente di che ma le spiagge sono belle e grandi e l’ acqua è comunque pulita e molto salata e consente un facile galleggiamento, si può quasi star “seduti”.
In conclusione una città forse un po’ “noiosa” ma che ci è piaciuta molto e che probabilmente avrà uno sviluppo turistico a breve. La città giusta dove andare con la famiglia, per stare tranquilli.

Per puro caso, abbiamo beccato il giorno in cui si festeggiava il santo, anzi la santa (nostra signora di… qualcosa) della città. Si tratta di santi dei culti africani, importati con la schiavitù e poi, in quanto proibiti, “mischiati” al cristianesimo dando così origine a culti sincretici. La stessa cosa che è successa un po’ ovunque ci sia stata schiavitù africana e infatti ho scoperto che ritmi e nomi, sono estremamente simili a quelli che si ritrovano nella santeria a Cuba.
Tutta la città o quasi si è riversata, la notte, sul lungomare, in una mega festa che comprendeva bancarelle dove bere e mangiare, gruppi che facevano capoeira, un grande palco sulla spiaggia dove si svolgeva il rito “ufficiale” e gente che semplicemente si divertiva, magari facendo il bagno nel sempre caldo oceano.
Sparsi qua e la, accanto a buche nella sabbia contenenti candele votive, gruppetti che svolgevano “in proprio” il rito, con tanto di percussioni, officianti in costume e pure qualche donnina in trance.
Il tutto era molto suggestivo e soprattutto genuino, sentito da molti e non fatto per i turisti.

Come anche nelle altre città, ci sono un sacco di centri commerciali, di cui alcuni bellissimi. In uno di questi, a Joao, era addirittura allestita una pista di pattinaggio su ghiaccio!!!
In questi sfarzosi shop la roba costa quanto in Italia, ma i prodotti di marca, importati, costano anche il doppio o il triplo! Funzionano principalmente come punti di ritrovo per turisti e per la gente “bene”… tradotto… c’ è un sacco di gnocca! Dati i prezzi è d’ uso pagare a rate, infatti i cartellini riportano spesso il prezzo diviso in 3 rate, anche per una semplice t-shirt!!!

Maçeiò è stata quella che ci è piaciuta meno, anche se ci siamo stati pochissimo per poter giudicare. Ha un lungomare trafficatissimo dalle auto, molti palazzoni ed anche gente un po’ meno raccomandabile, niente di pericoloso comunque. Il mare però era molto bello con la bassa marea.
In tutti i posti da noi visitati, non so nel resto del Brasile, sono molto importanti i cicli delle maree e l’ effetto che hanno su molte attività. Con l’ alta marea il mare si fa’ grosso e la spiaggia si riduce di molto, mentre con la bassa marea, in alcuni posti, si formano delle piscine naturali molto belle ed emergono anche delle secche a 1-2 km dalla costa dove delle apposite barche, attrezzate di bar e ombrelloni, portano le persone a fare il bagno e a vedere i pesci della barriera corallina.

Natal è quella con più turismo internazionale. Qui forse non c’ è il senso di civiltà che c’ è a Joao Pessoa, ma la gente è la più cortese e sorridente che abbiamo incontrato, ovunque ti senti ben voluto e se hai bisogno di aiuto si fanno in quattro per dartelo. La percentuale di donne belle è altissima e non "se la tirano" assolutamente come invece avviene da noi.
Ci sono zone “da evitare” (che infatti abbiamo evitato) ma non vere favelas.
Del fantastico clima ne parlo poi.
Queste caratteristiche unite all’ aeroporto internazionale, con voli diretti da varie parti d’ Europa (Italia compresa – 8 ore di viaggio), ne fanno una meta molto interessante anche se già molto sfruttata, principalmente da italiani, spagnoli e nord europei.

Ma veniamo a parlare di Ponta Negra, un quartiere di Natal ma anche un “isola” a sé stante e un po’ fuori da ogni criterio di giudizio razionale. Non si può descrivere, và vista e vissuta. Il turista approda inevitabilmente qui, dove c’ è la spiaggia cittadina più bella ed attrezzata e dove trova tutte le strutture che gli necessitano. Il valore aggiunto è la gnocca, una quantità di gnocca impressionante e tutto ruota intorno ad essa. Si va dalle ragazze normali (poche) fino alle "maiale" (tante) con una serie di sfumature intermedie che rendono assai difficile una catalogazione. E comunque una catalogazione ha senso per noi, non per i brasiliani che vivono il sesso in maniera più libera non attribuendogli significati negativi e di conseguenza non ritenendo le maiale “poco di buono”. Qui chiunque può avere la sua avventura e togliersi qualche soddisfazione. Abbiamo passato serate solo ad osservare affascinati ciò che accadeva nei locali più “turistici”. Pensate solo a questo, nel tavolo accanto al nostro una coppia lui italiano lei brasiliana (marito e moglie) stanno discutendo, il motivo è che lei voleva dare 30 reais (10 euro) ad un omino buffo di 60 anni, italiano, perché se la trombasse… uno spettacolo!. Uno dei primi giorni chiedo ad un ospite, napoletano, della pensione dove alloggiavo, di indicarmi cosa fare la sera, dove andare. La sua risposta è stata all’ incirca: “ ecchè vvuoi sape’… dove vai vai, qua so’ ttutte mignotte”.

Merita una citazione anche Praia da Pipa, una piccola cittadina cosmopolita a picco sul mare (tipo 5 terre), circa a metà strada fra Natal e Joao Pessoa. Ci sono diverse belle spiagge, tra cui una popolata dai delfini, ed un‘ atmosfera particolare, rilassante, un po’ “fricchettona”.

Ho scritto troppo?
Troppo palloso?
Beh, manca ancora la terza parte...


Ecco l' ultima parte...

Il Clima è una delle due ragioni per cui venire da queste parti, rasenta per me, la perfezione. Se i primi giorni ci sembrava troppo caldo, sia per colpa del passaggio 0°-30°, sia per la scelta sbagliata di alcune pensioni, sia per il fatto che eravamo sempre in giro, piano piano abbiamo preso confidenza e capito come muoverci. Alla fine il giudizio sul clima di quelle zone è: magnifico! (specie a Natal, scendendo fa un po’ più caldo ed aumenta l’ umidità)
E’ caldo, ma un caldo non afoso, ti lascia respirare. Il sole brucia sulla pelle ma è “pulito” e prevedibile. Il vento è costante, fresco e quasi mai fastidioso. Spazza il cielo da tutte le impurità (tanto che Natal è la città con l’ aria più pura delle americhe, secondo un rapporto NASA) e ti consente di godere di una temperatura giusta, sempre! Qui si può vivere tutto l’ anno con ciabatte, bermuda e maglietta, sia di giorno che di notte. Beh, magari un k-way per il periodo delle piogge (un paio di mesi) ma per il resto, 300 – 320 giorni di sole all’ anno!!!
Credo sia sempre la purezza dell’ aria che consente di vedere dei colori magnifici, quasi come un televisore con un’ eccessiva regolazione del contrasto.
Forse esagero, ma specialmente negli ultimi anni, io fatico a trovare momenti in cui dire: aaahh! senti come si sta bene. O è freddo o è caldo, sempre umido, l’ aria sporca, le allergie, le zanzare…
Il clima di quei posti mi ha raccolto e cullato come un bambino, facendomi ritrovare piaceri sopiti come lo stare a chiacchierare in terrazza fino a tardi, fare il bagno in un mare caldo divertendomi con le onde, portandomi quell’ energia che solo la natura genuina sa dare. Il “dolce far niente” non faceva annoiare, ma godere.

La Gente, La Musica
Innanzitutto va’ fatta distinzione fra uomini e donne, sembrano quasi due razze diverse. Le donne sono molto belle, estremamente sensuali nelle movenze e nel parlare, sorridenti e gentili in ogni occasione. Ballano quando si muovono, cantano quando parlano. Gli uomini sono anch’ essi gentili a dir la verità, ma sono meno belli di quel che mi aspettavo, bassini e con facce da pregiudicato che finché non ti ci abitui ti mettono in soggezione. Anche il parlare è stranamente diverso, infatti gli uomini non cantano ma urlano, in modo quasi aggressivo.
A parte questo, ciò che caratterizza la gente del posto è la mancanza di stress e del nervosismo che ne consegue. Ma non solo, mi ha infatti sorpreso la grandissima tolleranza che queste persone manifestano verso chiunque e in qualunque occasione. Tutto viene accettato con serenità. Un paio di esempi banali, ma che possono render meglio l’ idea, su fatti che non hanno minimamente turbato la gente del posto ma che se fossero accaduti in Italia… che so, almeno un vaffanculo sarebbe volato.
A praia da pipa nella strada principale, un corso dove passano tutti e dove ci sono tutti i negozi, ad un certo punto arriva un camioncino addetto alla pulizia dei pali della luce. Bene, gli addetti, senza il minimo preavviso cominciano a spruzzare con un idrante la cima dei pali per lavarli, facendo la doccia a tutti nel raggio di 20 metri…
A Natal, Ponta Negra, in una zona molto carina con vari locali, che il mercoledì notte si riempie di una fiumana di gente che affolla sia i locali, sia la strada, purtroppo non viene vietata la circolazione ai veicoli. Questo genera un ingorgo totale e perenne fatto di persone, macchine, moto, venditori ambulanti, culi e birre. Ci si muove lentamente come un fiume di lava che porta con se quello che trova, fra caldo, musica e puzzo degli scarichi. Come se non bastasse, c’ è qualche simpaticone che, avendo in macchina uno stereo che nemmeno in una discoteca, lo vuol far sentire a tutti tenendolo a palla con i finestrini giù… quando ti passa accanto ti crea un’ aritmia. Qualcun altro, dato che non c’ è abbastanza casino e dato che, pur avendo la moto, non ha spazio per passare, allora sgassa fino a 45 mila giri per farci sentire il rombo della sua 250… gliscoppiassesottoalculo! (io non sono brasiliano e m’ incazzo)

Nonostante l’ entroterra arido, mi sembra che i nordestini siano tradizionalmente più vicini alla terra ed all’ allevamento di animali piuttosto che al mare e alla pesca. Almeno a giudicare dagli abiti, dai prodotti alimentari e dall’ artigianato. Anche la musica riporta ad atmosfere “country”. Sì, qui niente samba o bossa, la musica del posto è il Forrò, un misto fra country, reggae ed il nostro liscio. Ne risulta una musica semplice e molto piacevole e la relativa danza di coppia, che ricorda un po’ la salsa cubana, esprime la grazia dei corpi e l’ allegria delle persone. Capita di vedere un taxi fermo a bordo strada con lo stereo a palla e l’ autista che, sceso di macchina, balla con una ragazza sul marciapiede del lungomare.

I brasiliani, come ci avevano detto, ci provano, ci provano quasi sempre, vogliono fare i furbi e tentano di “fregarti” (non tutti ovviamente, ma nelle zone turistiche molti).
Noi siamo i “gringos” e siamo per loro dei “portafogli ambulanti”. Comunque niente di particolare, niente a cui noi non siamo in gran parte abituati e anzi rispetto a noi sono forse un po’ meno smaliziati, o come diceva il solito napoletano: “ non è che ci siano quei gran geni ” per cui una volta appreso il modo di fare, è abbastanza facile muoversi nei vari contesti. Trattare è la prassi, in ogni cosa.


Varie
Due bambine vestite di stracci camminano in spiaggia, una ha un cucciolo in braccio e chiede un aiutino, l’ altra vende collanine, sono simili alle zingarelle che vediamo nelle nostre città. Una vede qualcosa e lo riferisce all’ amica che cambia direzione e va verso un ragazzo, gli batte sulla spalla e lo avverte che sta’ perdendo il portafogli.

Siamo a sedere sul muretto del lungomare di notte, si sente un tonfo, uno è caduto giù e giace immobile fra la sabbia e un sacchetto dell’ immondizia. C’è gente in spiaggia intorno ad una griglia, controllano da lontano, dicono: “respira”, e se ne tornano ai loro spiedini.

Un bambino dorme su un marciapiede di giorno, in pieno sole. Un ragazzo disteso sulla spiaggia, il respiro lento. Hanno fame, ma la droga costa meno del mangiare o, comunque dà più soddisfazione, finchè non si crolla. Allora se ti trovano in tempo ti portano all‘ ospedale e dopo una flebo ti danno da mangiare. Questo mi ha spiegato una ragazza del posto che, quando può, porta qualcosa da mangiare ai ragazzi più poveri. “Non dargli soldi perché poi fumano la droga” mi ha detto. Una volta non ho però resistito ed ho dato 5 reais (2 euro) ad una ragazzina di età indecifrabile che vedevo tutti i giorni sul lungomare, sempre avvolta da un lenzuolo sudicio, che non chiedeva mai niente e che mai sorrideva. Forse ho sbagliato e quei soldi sono andati in droghe, forse sono serviti a me per comprare, come là tutto si può, un sorriso. Però ho visto quel volto sorridere, ho visto i suoi occhi e i suoi denti sorridere e li ho visti anche i giorni successivi, ogni volta che ci incrociavamo.

Cammino di sera, trovo un italiano di circa 30 anni, impaurito, vestito a fighetto, che sta’ correndo inseguito da un bambino di 12 che gli chiede le elemosina e mi dice di stare attento! Scambio uno sguardo col bambino che sembra dire: lo rincorro perché sta’ scappando… sorrido.



Miglior battuta sentita: “sono così sfortunato, che se mi cade l’ uccello in terra, mi rimbalza in culo”


... Durante i viaggi si conoscono persone. Capita di conoscerne di tutti i tipi, da quelle interessanti, belle, a quelle che ti vergogni a starci vicino. Tutti però contribuiscono, insieme agli odori e ai sapori, a rendere unico quel viaggio, a completare e valorizzare ciò che si vede e si vive. Danno un ‘ anima a ciò che altrimenti rimarrebbe solo una serie di immagini.
Un grazie a tutti loro…

Joao

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Edited by Pipaluce - 18/12/2008, 10:14
 
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giodinu
view post Posted on 16/10/2007, 08:04




veramente un bel racconto, che si lascia leggere in maniera scorrevole e piacevole.
 
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Pipaluce
view post Posted on 16/10/2007, 08:49




Grazie ^_^
 
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parside
view post Posted on 16/10/2007, 11:40




CITAZIONE (giodinu @ 16/10/2007, 09:04)
veramente un bel racconto, che si lascia leggere in maniera scorrevole e piacevole.

Ma allora mi viene un dubbio... L'ha scritto Pipaluce? :woot:
 
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nikkolino
view post Posted on 16/10/2007, 22:33




Non è possibile che lo abbia scritto pipa ...
Fino a ieri non sapeva leggere !!!!! :lol: :lol: :lol: :lol:
 
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Altribit
view post Posted on 19/10/2007, 20:04




Grazie, mi avete reimpiantato il panico da volo! :sick:
 
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parside
view post Posted on 20/10/2007, 01:22




E quando mai ti sarebbe passato? :D
 
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tito gladiator
icon1  view post Posted on 21/10/2007, 12:05




:o: bel racconto ahahahahah TURISTAS stai attento la prossima volta :woot:
 
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drift0967
view post Posted on 31/5/2008, 08:53




ma tito gladiator è stato cancellato?
 
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Pipaluce
view post Posted on 31/5/2008, 11:04




No, ma bisognerebbe...















:lol:
 
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nikkolino
view post Posted on 31/5/2008, 11:45




Grande Pipaaaaaaaaaa !!!!! :lol: :lol:
Ahahah povero manu !!! ;) ;)
 
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drift0967
view post Posted on 31/5/2008, 11:58




^_^ ahah
 
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Pipaluce
view post Posted on 18/12/2008, 10:18




Ho ri-uppato le foto che erano sparite ^_^
 
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12 replies since 15/10/2007, 16:47   501 views
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